giovedì 29 aprile 2010

CHUMBUOY

Dagli U.S.A. arriva questo pasturatore semiautomatico, il CHUMBUOY composto da un tubo galleggiante al cui interno va messa la pastura  sminuzzata o pasta di sardine magari addittivata con sostanze oleose e sapide. Grazie al movimento delle onde e ad un piatto posto in basso, la pastura sarà rilasciata con regolarità a circa mezzo metro sotto la superficie. Il suo ideatore, il Capt Rick Murphy garantisce che con questo sistema riusciremo a radunare sotto la barca, a seconda delle condizioni di corrente, un gran numero di pesci foraggio come sugarelli e sgombri da catturare per poi poter utilizzare come esca per i predatori attratti sia dalla pastura che dai branchi di pesci esca. Di seguito un video che ne illustra sinteticamente l'utilizzo.

 

mercoledì 28 aprile 2010

PIANETA PESCA MARE Maggio

In edicola questo mese la simpatica faccia di "Jiggarelli" con una Big Lola di 25 kg catturata con un piccolo inchiku che sono sicuro tutti riconoscerete...una impresa che meritava davvero una cover...ahiooooooo! Il segnale tangibile che l'inchiku è davvero riuscito a convincere anche i più scettici. A seguire un bel servizio dell'amico Riccardo Spoti che ci svela alcuni segreti per confezionare dei terminali sempre più performanti per la traina con il vivo.
Tra i tanti pezzi proposti  c'è un articolo del bravissimo Fernando Valvassura sulla pesca a light drifting ai grossi saraghi che quest'anno pare abbiano già cominciato a popolare numerosi le varie secche rocciose.

Per gli amanti dello spinning marino una prova test sull'ultimo arrivo in casa Molix, il Finder Jerk 150, un artificiale che ha già dimostrato con diverse grosse spigole la sua efficiacia dalla scogliera e sugli hot spot costieri.


Rimanendo invece in tema di Light Jigging ecco invece un mio servizio dove analizzo le caratteristiche delle canne da inchiku prendendo in esame 12 attrezzi tra quelli attualmente disponibili sul mercato.



lunedì 26 aprile 2010

VJ A S.ANTIOCO


C'è un momento particolarmente emozionante in ogni gara dalla barca, è la partenza, quando Alessandro Cao ha dato il segnale del via. Vedere decine di barche che schizzano velocissime verso gli hot spot è una visione che rimane a lungo impressa nella mente di tutti. Quello che segue è un report sintetico di alcuni dei momenti del III° Raduno del Mediterraneo di cui abbiamo dato notizia in precedenti post.

















Partiti! le barche superano e sfrecciano in tutte le direzioni superando la barca della Giuria, qui il responsabile Mauro Tolu della Lega Navale Sulcis.


















Una delle prime catture importanti della seconda giornata, l'unica dove effettivamente si è potuto pescare, un dentice  di poco sotto i 7 kg.  preso dopo un doppio strike con una slamatura, da un equipaggio del numeroso team Xzoga. (Ynot, Majav e Zerodropper)


Anche l' inchiku colpisce su un fondale apparentemente fangoso e sterile con questa incredibile  e stupenda gallinella di peso inusitato dai bellisimi colori. Molti hanno usato questi artificiali e purtroppo in tanti hanno perso dei bellissimi pesci come il team di Malta per raddrizzamento degli ami in dotazione.





















Alcune delle barche in gara, vere e proprie macchine da pesca, anche se poi i migliori piazzamenti sono arrivati dagli equipaggi sui gommoni.
















Mio "nipote"  (Vincenzo Muscolo) senza alcuna indicazione e con l'eco che gli funzionava solo a barca ferma riesce comunque a colpire anche in Terra Santa con un magnifico Dentex che ha ceduto alle lusinghe del nuovo Theos 150gr.
















I giovanissimi angler del Team Yamashita con un altro dentice di ottima taglia preso quasi alla fine della seconda manche.
















Stefano ed il suo equipaggio riescono a catturare la preda più grande, un maestoso dentice da 8 kg. e 300gr. ad appena mezz'ora dal termine della gara.
















Un momento della premiazione con l'equipaggio 1° Classificato ed il rappresentante Pure Fishing il Sig. Piccardi.
















Foto di gruppo del Comitato Organizzatore al completo.


























 Maggiori dettagli li troverete in un report dettagliato e più ampio sul prossimo numero di
PIANETA PESCA MARE di Giugno

venerdì 23 aprile 2010

III° RADUNO DEL MEDITERRANEO


Dopo una breve pausa originata da problemi di accesso al blog, che mi ha impedito di aggiornarlo come di consueto, eccomi in partenza per il III° Raduno del Mediterraneo di Vertical Jigging a S.Antioco. Un evento che ormai è diventato un "must" tra gli appassionati di VJ che quest'anno arrivano da Slovenia, Malta, Russia e Francia, purtroppo assente il team giapponese a causa dei noti problemi provocati delle ceneri del vulcano islandese. Troverò vecchi amici come Alessandro Cao e Nicola Cocco i due dinamici organizzatori, Vincenzo Muscolo del team Molix, i romani di Jigging Italia e tantissimi altri. Il tempo non è bello ma speriamo comunque di poter mettere la prua in acqua...cercherò di tenervi al corrente della manifestazione nei prossimi giorni con video e foto...STAY  TUNED! 

mercoledì 21 aprile 2010

KAYAKERO SU SKYPE

Kayakero è finalmente su SKYPE cedendo alle lusinghe di un facile bottino di telefonate a sbafo ai fidi luogotenenti della ciurmaglia tecnologica ed agli amici in capo al mondo... 

lunedì 19 aprile 2010

ALLARME CARAVELLE PORTOGHESI

Da qualche settimana è allarme rosso in alcuni litorali della costa Sud occidentale della Sardegna per il ritrovamento di una decina di meduse più comunemente conosciute come Caravella portoghese (Physalia physalys). Un organismo marino particolarissimo formato da un sacco semistrasparente gonfio d'aria che galleggia sulla superficie e da una massa di tentacoli lunghissimi, sino a 30 mt in alcuni esemplari che possiedono sino ad oltre 750.000 nematocisti per individuo. Il veleno che questi possono iniettare è fortemente neuromiotossico e in particolari soggetti può provocare crisi respiratorie e cardiache sino alla morte.

Nel malaugurato caso di un incontro con la Caravella spiaggiata e a seguito  di contatto accidentale con le cellule urticanti,  bisognerebbe subito immergere la parte interessata in acqua calda a 45° per almeno una mezz'ora, le tossine infatti sono termolabili. Sarà sempre buona norma comunque avvisare le autorità Marittime e Sanitarie del ritrovamento di eventuali esemplari sulle spiagge e litorali..

VISITA ANCHE IL NUOVO SITO DI KAYAKERO

domenica 18 aprile 2010

RAY TROLL artistico folletto

Mi è proprio simpatico questo artista, Ray Troll le cui opere non hanno mai trovato, nè troveranno mai posto su una rivista di pesca, pur avendo la sua produzione artistica come oggetto proprio i pesci e in qualche modo la pesca. Anticorfomista, originale, unico, Ray oltrettutto un pò fisicamente...e non solo,  mi somiglia, è un artista davvero inconsueto e  gli dedico ben volentieri questa gallery art nel mio blog.

Nasce nel '54 a Corning, New York, 6° figlio di un militare dell'Air Force che deve seguire in giro nei suoi trasferimenti per gli aeroporti di mezza America. Studia alla Bachelor Of Arts nel Kansas nel 1977 e si specializza in disegno grafico nel 1981 alla Washington State University.





















Per Ray gli anni dell'adolescenza  e dello  studio sono anche quelli della contestazione giovanile, la sua vita ed il suo stile ne rimarranno segnati in seguito.


















Appassionato pescatore a mosca ha una folgorazione nel 1983 quando decide di trasferirsi in Alaska, nuovo Eldorado e terra promessa lontano dalle convenzioni di una società troppo conformista per lui. 

Contemporaneamente continua a coltivare la sua terza grande passione, la ricerca e la raccolta sistematica di fossili di pesci, dal 1981 è infatti membro onorario del Gilbert Ichthyological Society, e in molte sue opere si intuisce questa passione come nei grandi murales commissionatigli dai più importanti musei di Storia Naturale americana.
Molti suoi quadri infatti rappresentano per l'appunto delle ricostruzioni idealizzate di antichi abitatori delle ere più remote, sulla base dei fossili ritrovati. Ma Ray ha anche uno spirito fantasioso, una natura estrosa e burlesca che unita ad una incredibile fantasia gli fa creare delle opere dissacratorie e divertenti.





















Glamour ed orride al tempo stesso,  in un mix di temi che unisce il messaggio del naturismo più estremo vissuto a pesca con il richiamo macabro della vacuità della vita mescolata al rito della pesca nel paradosso del consumismo più sfrenato.


Al tempo stesso è però  disegnatore preciso ed acuto,   da antica data membro onorario del Guild Of Natural Science Illustrators e socio a vita della S.P.O.O.F (Society for Protection Of Old Fish), le sue opere hanno illustrato innumerevoli libri di Paleontologia, di Natura e di Pesca.

Oggi con sua moglie Michelle vive a Ketchikan  in Alaska in una splendida antica residenza sul #5 Creek, poco lontano da uno dei luoghi di riproduzione dei salmoni, dove gestisce la  SOHO COHO ART CONTEMPORARY Art & Craft GALLERY   dove oltre alle sue opere e riproduzioni si possono trovare le sue inimitabili magliette e decine di gadgets originali ed estrosi.

venerdì 16 aprile 2010

Misteri dell' Inchiku

Per una volta non stiamo parlando dell'ultimo modello di inchiku appena importato dal Giappone...ma piuttosto di un gossip che sta dividendo e coinvolgendo gli appassionati tutti.





Catalogo Saltwater 2010 Shimano
Mezza Italia infatti si sta chiedendo a chi appartengano le mani guantate che occhieggiano dal nuovo catalogo mare  della SHIMANO che poi ritroviamo nel bel servizio di "Ricky" Tamburini apparso questo mese su Pianeta Pesca Mare che riportiamo sotto...

















Pag. 100-101 Pianeta Pesca Mare ph. Riccardo Tamburini

Chi l'ha visto?
Chi potesse fornirci informazioni utili al ritrovamento del corpo al quale appartengono queste mani è pregato di contattare la redazione di Kayakero Blog...!

giovedì 15 aprile 2010

DAMIKI MAUSRIN

Saranno presto disponibili in Italia le esche artificiali Mausrin della Damiki. Si tratta di una specie di ibrido tra i kabura e gli inchiku con corpo in metallo e armatura composta da un amo, nei modelli più piccoli da 3,5gr. sino a 21 gr.  o due ami Owner nei modelli Big da 60-80-100 gr. arricchiti di un rado gonnellino e filamenti in gomma.

In Estremo Oriente,  Australia e N.Zelanda i modelli micro sono impiegati con successo con una specie di sarago detto Black Bream e piccoli pesci di fondo, i più grossi invece si sono dimostrati efficaci con i Red Snapper, una specie di nostro pagro. In italia alcuni primi test li hanno visti ottenere già discreti successi con cernie e sparidi rosa, ne risentiremo parlare!

Red Snapper su Big Mausrin in Australia

mercoledì 14 aprile 2010

BAY GAME Type G 300

















Visto all'ultimo salone di Osaka e recentemente disponibile on line, questo interessante rotantino low profile di Shimano il Bay Game Type G 300 e 301, la sigla che identifica la manovella a sx. Per le sue caratteristiche si adatta al kabura e inchiku light, con una girante rinforzata, 3 cuscinetti S-ARB, capienza di 150mt. di PE 2.0, max drag di 4,5kg. e peso di poco più di 200 gr. Al momento non sappiamo se e quando verrà importato in Italia.

martedì 13 aprile 2010

PENN INTERNATIONAL 965

Prendo lo spunto dai diversi tonni agganciati in queste settimane con attrezzatura light e chiaramente tutti persi per rottura, per analizzare la meccanica di un piccolo Penn International 965, che nelle mani di Vinci ha avuto anche lui la ventura di essere strapazzato per circa 1h e mezza da un tonnacchiotto spernacchione.















Le dimensioni contenute del Penn 965

Si tratta di un round baitcasting abbastanza piccolo e compatto, dotato di guidafilo, al quale avevo sostituito la doppia manovella di avvolgimento con una power handle.
Ne sono felice possessore da oltre una quindicina d'anni e dopo un inizio a spinning con grossi cucchiaini ondulanti per spigole e lecce amia nel surf di scogliere e spiagge e un utilizzo saltuario a traina leggera dal kayak, lo avevo investito del ruolo di rotante da inchiku, quando ancora eravamo alla preistoria di questa tecnica.

Eccolo qui "in action" nelle mani dell'amico Rickypei al Fishing Sardinia Festival di Bosa del 2009. Poi l'incontro con il tonno a S.Maria Navarrese, così dopo anni di onorato servizio, nei quali avevo sostituito solo il perno del guidafilo che agisce sulla vite senzafine, mi sono finalmente deciso ad aprirlo per constatare quali danni potesse subire un piccolo rotante sottoposto alla fuga possente di una preda per la quale non è stato chiaramente progettato. La mia preoccupazione, oltre ai dischi della frizione era anche quella di controllare lo stato del pignone e della girante principale, oltre che il cuscinetto a rulli dell'antiritorno.
















Come si evince dalla foto in alto le condizioni della dentatura del pignone mi paiono buone come quelle della girante, a parte un pò di ossido sul braccio oscillante che tiene in linea il pignone.















I tre dischi in HT-100 della frizione mi sembrano un pò sottili, soprattutto l'ultimo in ordine di compressione,  ma non ho trovato tracce di polvere di carbonio nella sede, certo hanno lavorato e si vede dai dischi in metallo lucidissimi,   prudentemente  ho già ordinato i ricambi da SCOTT

 














Anche il cuscinetto monodirezionale mi sembra a posto, con i rulli e la sede che non mostrano tracce di eccessiva usura. Mentre invece il solito perno interno del guidafilo mi è apparso abbastanza "limato" ai bordi per effetto del velocissimo movimento sotto sforzo subito nel momento in cui il tonno prendendo velocemente decine e decine di metri di filo lo faceva andare come impazzito da una parte all'altra della bobina.















A testimoniare visivamente  invece della eccezionale accelerazione subita dalla bobina durante le fughe, c'è l' ultima immagine con il grasso attorno all'asse che risulta "esploso" verso i bordi per via della forza centrifuga.















Intanto per non sbagliare, oltre ad ordinare i pezzi di ricambio, che a distanza di anni si trovano ancora, sto pensando anche di prendere il modello Penn International 975LD, di pochissimo più grande ma dotato di leva al posto della ghiera a stella per la regolazione della frizione. Insomma alla prova dei fatti niente male per un "vecchietto" che nonostante l'età del progetto  ha dimostrato di essere ancora valido ed all'altezza di altri concorrenti, sulla carta, più blasonati.