mercoledì 10 marzo 2010

Una FOTO una STORIA
















Barramundi a fly fishing sul Daly River
Ci sono immagini che racchiudono una emozione, un viaggio lontano in terre agli antipodi del mondo come l'Australia, un sogno per pescatori-viaggiatori, che si era materializzato come per incanto.

Ero sul Daly River, un fiume del Northern Territory, che sfocia sul mare di Arafura, territorio popolato da tribù di aborigeni che avevano conosciuto e ritratto nei loro dipinti rupestri da millenni il Barramundi (Latis calcarifera) il pesce per il quale mi trovavo in quelle terre desolate in compagnia del noto giornalista-pescatore Alex Julius
















Le placide acque limacciose del Daly River
L'Australia è una terra di contrasti incredibili, una Natura selvaggia che mostrava ad ogni angolo un volto sempre diverso, come quando chiesi a  Julius   di fermarsi su un  sand bar  una secca sabbiosa  presso la quale
avevo visto una bellissima gru Jabiru che stava pescando su una ansa tranquilla del fiume. Mai avrei immaginato che una richiesta così semplice ci avrebbe creato in seguito un mare di problemi. Il motore della barca aspirò la sabbia quarzifera che ostruì il foro per l'ingresso dell' acqua di raffreddamento, eravamo nei guai! In quelle acque scure infatti vivono i grossi Salty o coccodrilli marini, bestie che raggiungono anche i 5 metri! Ogni anno sono decine le vittime di questi bestioni che vi prendono tra le fauci e semplicemente vi portano sott' acqua a "ruzzolare", vi ricordate del film "Crocodile Dundee" ?


Non avevo preso molto sul serio la preoccupazione evidente di Alex che sceso dalla barca tentava di raggiungere la riva opposta dalla quale un grosso "croc" si era appena immerso di fronte a noi. Afferrai subito un remo e cominciai a pagaiare come un forsennato...e per un pò dimenticai le foto, gli uccelli,  la pesca e tutto il resto.

Le grosse mosche colorate da "barra" stridevano in quel contesto, ma eravamo nella terra dei contrasti  e l'avventura fu presto dimenticata  nella concentrazione e  ricerca della preda,  lanciando tra i tronchi sommersi e sotto l'ombra della vegetazione riparia, dove si nascondevano i Barramundi con il muso rivolto in corrente, in attesa delle piccole prede di cui questi pesci si cibano.













Shooting  preciso tra le rive e la vegetazione

La vistosa e voluminosa "Pink Thing"  non era facile da lanciare, perchè bisognava depositare la mosca a qualche centimetro dalla sponda. Pochi metri di strip e quindi effettuare un altro lancio, e così sino a  perlustrare  tutto il corso del fiume prescelto. L'attacco avviene sempre all'improvviso, la coda vibra per un attimo e si tende rapida verso qualche tronco sommerso o rocce dove il "barra" cerca riparo e salvezza. Se si riesce a fermarlo si può avere qualche chance di successo, altrimenti bisogna collegare un altro tippet e un altra mosca e riprendere i lanci!
Fui abbastanza fortunato con il mio primo Barramundi, un pesciotto di un paio di chili ma combattivo e che dopo una serie di salti,  coronò una giornata che difficilmente dimenticherò.


Sea Eagle nelle Wetland del Kakadu Park si allontana al tramonto con la sua preda, un Barramundi tra gli artigli.

Nessun commento:

Posta un commento