mercoledì 19 ottobre 2011

CHUCK BYRON ARTISTA DEL BLU


Marlin in caccia su branco di pesci volanti (Copyright C.Byron)



Chuck Byron nasce nella San Diego della Gold Coast californiana degli anni ’60, un mito per quegli anni negli U.S.A. in piena ascesa economica e culturale. Ha la passione dell’autentico “outdoorsmen” attraverso la caccia e la pesca che esercita nei dintorni quasi deserti della sua città. Ha un'altra passione, quella del disegno, e comincia così a tratteggiare pesci, paesaggi, animali e uccelli con una tecnica minuziosa che nasce dalla paziente osservazione in natura dei suoi soggetti di cui conosce perfettamente i tratti più particolari e le ambientazioni di contorno. L’Accademia di belle Arti di San Francisco affinerà questa sua capacità “innata” nell’uso delle varie tecniche pittoriche consentendogli di esprimere al massimo il suo stile originale.


Piramide di predatori sul Kelp californiano (Copyright C.Byron)

Molti lo definiranno “iperrealismo esagerato” per quella precisione anatomica, quella perfezione formale che avvicinava le sue opere a delle riproduzioni quasi “fotografiche” del mondo marino e dei suoi abitanti. Del resto basta osservare attentamente le opere del suo primo periodo per rendersi conto di quanto minuziosa fosse la sua ricostruzione subacquea oltre che la sua preparazione tecnica come pescatore.  Guardate le alalunghe  che inseguono le esche trainate tra cui spicca un artificiale  del tipo Cedar plug o il marlin blu che in superficie sciabola un branco di pesci volanti, mentre le sterne volteggiano in aria o il pescespada che irrompe nel branco compatto di calamari. 


Branco di Alalunghe si gettano sui cedar plugs (Copyrigth C.Byron)

C’è un dinamismo che è palpabile nelle figure delle prede che fuggono e del predatore che irrompe, con una dovizia di particolari che rendono le sue immagini davvero uniche. Di lui irripetibili rimangono le opere che ritraggono i pesci nel loro ambiente naturale, come lo snook che porta il suo attacco acrobatico  ai ballyooh tra le radici sommerse delle mangrovie, o il rombo chiodato sul fondo che occhieggia inquietante verso i piccoli calamari che si muovono ignari a pochi centimetri dalla sua bocca. C’è tutta la sintesi della vita sottomarina nei suoi ritratti, raffigurata con precisione e fedeltà quasi “scientifiche” oltre ad una quasi maniacale precisione da pescatore autentico nel ritrarre le esche e gli artificiali


Rombo chiodato in agguato sul fondo (Copyright C.Byron)


Snook in caccia tra le radici delle mangrovie (Copyright C.Byron)

Nella seconda parte della sua vita, ormai in preda all’alcolismo, non più alla ricerca ossessiva del tratto minuzioso e preciso che ne ha contraddistinto tutta la produzione antecedente, riesce ancora  a trasmetterci comunque delle importanti emozioni soltanto accennando con l’uso dei colori meno sfumati e del corpo dei pesci, ritratto in maniera meno meticolosa e realista. Ne sono un esempio lampante i White Bass tra il  “kelp” le larghe alghe laminarie tipiche della costa californiana o la Yellowtail, le nostre ricciole, che fugge tra le rocce con uno spoon in bocca ed il filo reciso. 


Amberjack Yellowtail riguadagna la libertà sul fondo...(Copyright C.Byron)

Chuck era stato capace di creare uno stile proprio,  che verrà poi seguito da tanti altri artisti che lo imiteranno in misura più o meno evidente, e forse proprio questo dovette in parte minare le sue certezze di artista, mentre la sua ricerca continua non trovava adeguata corrispondenza in un  mercato che cominciava a diventare sin troppo affollato di suoi cloni. Così l’alcool dovette rappresentare il suo ultimo rifugio e compagno, oltre che  prologo della sua fine tragica e prematura.



Roosterfish o "Pez Gallo" insegue  un popper fly  (Copyright C.Byron)


BIOGRAFIA
Chuck Byron nasce a San Diego in California il 12 gennaio 1961, sin da giovane inizia a disegnare e dipingere anatre  e pesci frutto delle sue battute di caccia e pesca attorno ai laghi e sulle coste meridionali californiane. Dopo un breve periodo passato nell’ U.S. Army nel corpo dei paracadutisti compie i suoi studi  all’Accademia di Belle Arti di San Francisco dove si laurea del 1988. E’ considerato uno dei padri dell’iperealismo nell’art fishing e sin dal 1990 le sue opere sono utilizzate largamente nei trofei di pesca internazionali di Cabo San Lucas o del sud della California. Nel suo studio di San Diego realizza copertine per diverse riviste di pesca, bozzetti per pubblicità e abbigliamento e gli vengono commissionati grandi murales a San Diego, Baja, Nevada. Ma nonostante tutto è alcolizzato e depresso e  si toglie la vita a 42 anni. Sue opere sono al Museo della pesca in Florida dell’I.G.F.A. nella galleria De Kaki Bassi a Cabo S.Lucas, e Safari Wildlife Art Gallery di Las Vegas.  Sua moglie Lori in sua memoria, con il ricavato delle vendite delle sue opere ha beneficiato e supportato la Foundation Cancer Pete Lopicola, Billfish Foundation ed altri enti umanitari. Attualmente è impegnata nell’aiutare giovani artisti meritevoli con borse di studio e nel diffondere l’amore per la pesca e l’arte presso i più piccoli con iniziative di grande impatto e partecipazione.  




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