Ci sono ricordi ed esperienze che non si possono esaurire nel breve spazio di un post, veloce da consumare come un panino in piedi all'Autogrill...ma il web è questo e bisogna rassegnarsi a dosare tutto in pillole facili da ingoiare. Così per la serie ..."una foto una Storia" vorrei qui raccontarvi brevemente di un fatto curioso che mi capitò diversi anni fà in Nuova Zelanda. Ero nell'isola del Nord, e più precisamente a Russel, nella famosa
Bay of Island, il luogo dove sbarcò Cook e dove si riunirono i capi Maori per siglare l'accordo di pace con gli inglesi. Ma qui nel porto di Russel visse per qualche tempo anche Zane Grey e fu qui che scrisse quel meraviglioso libro "Angler's Heaven" sulla pesca ai Black Marlin. Anch'io ero a Russel per i Black ma come spesso capita in questi viaggi il tempo era letteralmente di merda... tanto per usare un lieve eufemismo. Ero fermo da qualche giorno e d'accordo con i responsabili del New Zealand Tourism Board decisi di fare delle foto aeree della baia e dei dintorni. L'unico mezzo che poteva però prendere il volo, viste le condizioni meteo con proprio favorevoli era un elicottero, accettai tanto non avevo altro da fare!
A volo radente a qualche metro dalla superficie verso Piercy Island |
Partimmo dal piccolo aeroporto e durante il brief con "Curlye" (Ricciolino) il pilota lucido come una palla da biliardo ma pazzo come un caprone e già pieno di birra, gli spiegai cosa avevo intenzione di fare...OK mi disse sorridendo complice. A bordo con noi c'era la mia guida italiana e la responsabile del NZTB ed entrambi si interrogarono stupiti quando io mi imbragai fuori dal portello principale che per l' occasione avevamo tolto, legandomi le fotocamere.
Il faro di Cape Brett una falesia alta un centinaio di metri sul mare |
Si accorsero entrambi appena partiti che forse avrebbero fatto meglio a stare a terra...infatti il nostro "Ricciolino" giunto sul mare si allineò subito a qualche metro dalla superficie verso gli scogli isolati di Piercy Island, la foto in alto è abbastanza eloquente di che tipo di mare e di vento ci fosse, e giunti vicino i faraglioni ci passammo in mezzo mentre io scattavo a raffica. Ma non era finita, il clou doveva arrivare sotto Cape Brett, con il bianco faro in cima. Al mio segnale "Curlye" dal livello del mare fece quello che in gergo di chiama fast lifting o "ascensore" risalendo alla quota del faro in pochissimi secondi...vi assicuro che c'era da lasciare l'epiglottide nei pressi dello sfintere durante la risalita! Vomiti e gemiti in cabina ci consigliarono di ritornare ad una andatura più umana verso l'aeroporto, mentre nell'interfono ce la ridacchiavamo entrambi. Io
il giorno dopo me la spassai in cerca di piccole yellowtail da prendere con il vivo, alla mia guida dettero 10 giorni di riposo a letto...assolutamente sconsigliato seguire quel matto di giornalista italiano....!
Yellowtail con livebaiting a Russel |
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