Gli ultimi miei viaggi in Africa erano stati alle Bijiagos e in Mar Rosso qualche anno fà ed è stato quindi con estremo piacere che ho accettato l'incarico dell' amico Andrea Lia che mi aveva chiesto delle foto di natura e di paesaggi del delta del Saloum dove gestisce da 10 anni Africa Strike un lodge di pesca ed ecoturismo. Tornare a fare fotografie di taglio geografico è sempre stata la mia passione, sin da quando negli anni '60 sfogliavo avidamente le riviste "yellow border" del mitico National Geographic che arrivavano dagli U.S.A. a mio padre, con le splendide fotografie dei famosi reporter del mensile americano.
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Piroga senegalese con vele di recupero in navigazione sul Saloum |
Già il viaggio sino al delta è un'avventura, si arriva a Dakar a notte fonda e non riesci mai a spiegarti cosa ci faccia quella folla vociante alle 3 di notte fuori dall'areoporto. Poi ci sono 5-6 ore di macchina verso la provincia del Fatick a sud, su una strada che ha visto l'asfalto solo quando è stata costruita ma che ora è ridotta in molti punti ad una pista sabbiosa...e meno male che non siamo nella stagione piovosa.
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Pellicani grigi in volo sull Ile des Oiseaux |
Il delta del Saloum è un intricato sistema di canali e fitta mangrovia dove il mare si insinua secondo il flusso delle maree sull'alveo ormai asciutto dei fiumi Sine-Saloum creando un ecosistema ricchissimo di biomassa marina che attrae un elevato numero di specie di uccelli. Aironi, garzette, fenicotteri, cormorani, sterne, aquile pescatrici, limicoli ed altri ancora che trovano riparo nella mangrovia che qui assume dimensioni arboree.
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Falco pescatore, notate l' anello sulla zampa sx, segnale di una tag in epoca giovanile |
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Airone bianco maggiore in volo |
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Airone grigio sul suo posatoio in mezzo alle mangrovie |
In mezzo a questo autentico paradiso terrestre primordiale, nel centro di Toubacouta, c'è il lodge Africa Strike, una villa coloniale con ampi porticali e piscina immersa in un curatissimo giardino, in mezzo alla foresta.
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Africa Strike Lodge |
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Il pontile con le imbarcazioni per la pesca a 100 mt dal lodge |
E sapete com'è che il vostro Kayakero non sa proprio resistere al richiamo della pesca, così nei ritagli tra la visita alla colonia dei pellicani grigi o al posatoio delle garzette, il vostro Pirata si è tolto qualche sfizio con i riottosi e combattivi Captain o African Threadfin, pesci capaci di un running iniziale davvero incontenibile e le ormai rare Ombrine Boccadoro.
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African Thredfin di 10 kg. il record del lodge è di 13.5 kg. |
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Ombrina boccadoro |
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Ancora ombrina boccadoro sui 10 kg ed una rarissima Leccia |
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Perdonatemi se non ho saputo resistere alla tentazione della classica foto ricordo... |
Ma il richiamo della scoperta di cose nuove ogni tanto prevaleva sulla passionaccia della pesca e così mi sono affidato alla mia guida, l'espertissimo Elhadj che oltre che eccezionale pescatore è anche profondo conoscitore della regione e siamo andati un pò in giro per il delta.
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Raccoglitrici di ostriche in piroga verso i luoghi di raccolta |
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Secolare albero del kapok (Ceiba pentandra) o arbre fromagier |
Sul delta si vive di pesca e poichè non ci sono tanti frigoriferi come nelle nostre case, il pesce viene essiccato, salato o affumicato. Un commercio fiorente è quello delle ostriche delle mangrovie, le donne sono addette alla raccolta, alla apertura dei gusci ed all'essiccazione dei frutti di mare che esportati in tutto il Senegal vengono utilizzati in una tipica zuppa di pesce.
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Uno dei luoghi deputati per l'essiccazione del pesce, il suolo è letteralmente ricoperto dei resti.
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Un altro dei luoghi da visitare sono i tanti mercati all'aperto dove si commercia di tutto e si può trovare ogni cosa in una confusione di colori, odori fortissimi e varia umanità che si incontra da ogni parte della regione.
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Bignè fritti per strada da guarnire con crema di arachidi |
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L'incredibile eleganza delle donne senegalesi |
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Il portamento e la dignità di una venditrice di ceramiche |
Sono stati 6 giorni davvero densi di esperienze, non solo pesca come avete potuto vedere, ma una full immersion nella natura e nella cultura di questa parte del Senegal che molti occidentali conoscono solo per via degli ambulanti che affollano le nostre città. Si scopre invece la grande dignità di questa gente che non ha nulla ma che si propone con estrema gentilezza e grande ospitalità nei confronti di noi "bianchi" così totalmente diversi. Queste ed altre mille considerazioni mentre sorseggio la mia ultima Flag, ottima birra senegalese, in attesa del mezzo che mi riporterà alla "civiltà" ...(per intenderci sono giusto giusto rientrato in pieno can-can Ruby e puttanaio vario...).
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Meglio berci su una buona birra... |
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Tramonto infuocato tra i baobab dell'Ile des Coquillages |
Adieu mon Senegal...
Posto spettacolare......
RispondiEliminaGran bei posti, bellissimi pesci, ma soprattutto stupendo cappellino!!!!
RispondiEliminaciao Alfio