A cavallo tra la II G.M. e gli anni '60 in U.S.A era di gran voga il fenomeno delle Pin-Up, ragazze copertina più o meno svestite che affollavano appunto le cover dei settimanali di gossip del tempo. Le loro immagini venivano utilizzate per pubblicizzare grandi marchi e venivano disegnate da autentici artisti del genere. Anche la pesca, un fenomeno già di massa dalle parti degli yankee, venne in parte interessata dal fenomeno delle Pin-Up Girls.
Seguendo un filone collaudato che vedeva anche giocatrici di golf, tenniste, sciatrici etc. i nostri artisti pensarono alla pesca ovviamente a modo loro. Così troviamo una poco probabile moschista che durante un loop malriuscito si aggancia la gonna mostrando generosamente le gambe, ...A Good Hook Up...recita la scritta!
E questo dell'amo birichino che si impunta sempre dove non dovrebbe è stato un gran bel leit motif, abbondantemente sfruttato anche in epoche recenti con attuali rivisitazioni fotografiche, come quelle ispirate alla famosa ragazza in bikini rosso che trovate qui sotto.
Ci furono veri e propri artisti del genere come Gil Elvgren, definito uno dei padri delle pin-up girls, che realizzarono veri e propri capolavori, riuscendo a far coinvivere una delicata malizia con le scene bucoliche come nella ragazza che pesca dal pontile, mentre il gabbiano ruba i pesci dal cestino.
O ancora la gustosa scenetta della sirena pescata sotto il pontile, un immagine di Edward Runci, un altro maestro del genere, che unisce un certo glamour a una costruzione vignettistica che oggi ci fa decisamente
sorridere ma che allora funzionava, al punto da essere utilizzata anche in un manifesto che spingeva i giovani ad arruolarsi nell'Esercito come appunto possiamo vedere.
Ma non dimentichiamo che lo stile pin-Up non era sempre così soft, le immagini delle fanciulle erano una specie di sostituto di quella nascente pornografia benpensante che permeava una società che scopriva il lusso, gli sfarzi e di conseguenza l'erotismo. Niente a che vedere ovviamente con l'ostentata esposizione "ginecologica" dei giorni nostri, ma anche le ragazze a pesca cominciano a mostrare una coscia, un gluteo, magari sempre nelle solite ambientazioni nature, come ci mostra questa pescatrice in procinto di bagnarsi, da un opera di Armitage.
Con la nascente nautica da diporto viene interessata anche la pesca dalla barca, e la vignetta come nel caso di questa marinaretta imbranata, sempre di Gil Elvgren, serve stavolta a pubblicizzare uno dei primi motori fuoribordo...certo che se poi ogni messa in moto finisce cosi...! Vi pregherei di notare i bottoni rossi della gonna che saltano...un autentico spasso.
Non potevano certo mancare in questa collezione un classico come i calendari, nel disegno di Thompson, oggi un autentico must come anche le pubblicità varie di negozi o marchi aziendali legati al mondo della pesca.
Come questa immagine di una pescatrice a mosca che si appresta ad affrontare un improbabile guado in guepiere e scarpette di vernice, poi utilizzata per una "reclame" in una successiva rielaborazione.
Riaffiora ogni tanto l'intento umoristico con vignette in cui la ragazza si sorprende per la "toccata" inerte di un ramo d'albero sul fiume,
O la grassona in bikini che viene trainata su un guscio di noce con la canna piegata all'inverosimile.
Scenette gustose che si affiancano a quelle più esplicite, dove le maliarde più o meno vestite occhieggiano da un pontile, o ci appaiono nella loro nudità "innocente" a solleticare il mandrillo che c'è in ognuno di noi...
Come poter resistere all'invito che recita ..."Spalmami di burro"...con un doppio senso banale quanto scontato e ammiccante.
Anche una subacquea occhieggia voluttuosamente con un pesce preso alla fiocina nel periodo dgli anni '50, quando stava appunto nascendo questa nuova tecnica, soffermatevi sulla maschera ...totofacciale...!
Ma con la fotografia, nuova arte dell'immagine che avanza prepotentemente, il destino degli artisti di pin-up che hanno fatto sognare più di una generazione dei nostri nonni e zii si avvia alla fine, gli ultimi pittori tentano la strada impossibile dell'iperealismo realizzando ritratti che nulla hanno da invidiare all'immagine impressa sulla lastra fotografica. Ma è l'inizio della fine di un epoca, anche se le le pin-up girls sopravviveranno al tempo arrivando sino a noi.
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