Prendo lo spunto dai diversi tonni agganciati in queste settimane con attrezzatura light e chiaramente tutti persi per rottura, per analizzare la meccanica di un piccolo Penn International 965, che nelle mani di Vinci ha avuto anche lui la ventura di essere strapazzato per circa 1h e mezza da un tonnacchiotto spernacchione.
Le dimensioni contenute del Penn 965
Si tratta di un round baitcasting abbastanza piccolo e compatto, dotato di guidafilo, al quale avevo sostituito la doppia manovella di avvolgimento con una power handle.
Ne sono felice possessore da oltre una quindicina d'anni e dopo un inizio a spinning con grossi cucchiaini ondulanti per spigole e lecce amia nel surf di scogliere e spiagge e un utilizzo saltuario a traina leggera dal kayak, lo avevo investito del ruolo di rotante da inchiku, quando ancora eravamo alla preistoria di questa tecnica.
Eccolo qui "in action" nelle mani dell'amico Rickypei al Fishing Sardinia Festival di Bosa del 2009. Poi l'incontro con il tonno a S.Maria Navarrese, così dopo anni di onorato servizio, nei quali avevo sostituito solo il perno del guidafilo che agisce sulla vite senzafine, mi sono finalmente deciso ad aprirlo per constatare quali danni potesse subire un piccolo rotante sottoposto alla fuga possente di una preda per la quale non è stato chiaramente progettato. La mia preoccupazione, oltre ai dischi della frizione era anche quella di controllare lo stato del pignone e della girante principale, oltre che il cuscinetto a rulli dell'antiritorno.
Come si evince dalla foto in alto le condizioni della dentatura del pignone mi paiono buone come quelle della girante, a parte un pò di ossido sul braccio oscillante che tiene in linea il pignone.
I tre dischi in HT-100 della frizione mi sembrano un pò sottili, soprattutto l'ultimo in ordine di compressione, ma non ho trovato tracce di polvere di carbonio nella sede, certo hanno lavorato e si vede dai dischi in metallo lucidissimi, prudentemente ho già ordinato i ricambi da SCOTT
Anche il cuscinetto monodirezionale mi sembra a posto, con i rulli e la sede che non mostrano tracce di eccessiva usura. Mentre invece il solito perno interno del guidafilo mi è apparso abbastanza "limato" ai bordi per effetto del velocissimo movimento sotto sforzo subito nel momento in cui il tonno prendendo velocemente decine e decine di metri di filo lo faceva andare come impazzito da una parte all'altra della bobina.
A testimoniare visivamente invece della eccezionale accelerazione subita dalla bobina durante le fughe, c'è l' ultima immagine con il grasso attorno all'asse che risulta "esploso" verso i bordi per via della forza centrifuga.
Intanto per non sbagliare, oltre ad ordinare i pezzi di ricambio, che a distanza di anni si trovano ancora, sto pensando anche di prendere il modello Penn International 975LD, di pochissimo più grande ma dotato di leva al posto della ghiera a stella per la regolazione della frizione. Insomma alla prova dei fatti niente male per un "vecchietto" che nonostante l'età del progetto ha dimostrato di essere ancora valido ed all'altezza di altri concorrenti, sulla carta, più blasonati.
ottimo servizio Alfio
RispondiEliminaZab
...aspetto che qualche altro tonnacchiotto mi strapazzi il Lucanur, il Luna o altri low profile per smontarli e vedere cos'è successo...grazie!
RispondiEliminaBravo Alfio. Un pò di verita vissuta. Ciao
RispondiEliminaKurt
Complimenti Alfio,
RispondiEliminainteressantissima recensione.
Che dire...Penn, un nome, una garanzia!!
Ciao,
Max
Direi che il penn si è comportato alla grande !
RispondiEliminaSaluti Rickypei
Alfio...
RispondiEliminaMa il 975LD ... ma anche il pulsante di sblocco bobina? O bisogna azionare la leva della frizione per lo sblocco?
Riccardo
RispondiEliminacome tutti i conventional lever drag bisogna azionare la leva frizione...